32 - La gerarchia psicologica-temporale dei simb-Il Dr. Graziano Menghi vi da il benvenuto sul sito ufficiale di Psicologia Analogica.

32 - La gerarchia psicologica-temporale dei simb

LA GERARCHIA PSICOLOGICA DEI SIMBOLI

La disposizione della gerarchia psicologica, possiede una sua precisa ed esclusiva collocazione tipologica di base. Si può capire immediatamente, dalla posizione gerarchica dei simboli quale criterio di direzione spaziale-temporale il flusso dell' energia psichica segue, nella sua funzione naturale, predisposta dalla natura stessa. E questo evento: a cominciare fin dalla nascita dell' individuo stesso.

Proviamo ad immaginare il fluire dell' energia psichica, in maniera analoga, come alla sabbia o, polvere che è contenuta dentro ad una clessidra che con il suo fluire, segna il passare del tempo. Il fluire della polvere in essa contenuta, all' inizio di un ipotetico ciclo temporale è disposta nella sola ampolla superiore. Nello stesso istante di tempo del concepimento di un individuo, la polvere, o meglio, l' energia psichica pura, privata da precedenti investiture reali, ( usiamo la metafora: bambino che nasce ) presente nell' ampolla superiore della clessidra, la quale, per definizione, la denominiamo: creatività, o simbolo n° 4, Materno ideale; essa, comincia a fluire attraverso un' apposita strozzatura, preposta e regolata per un certo dosaggio, del passaggio dei granelli della polvere stessa ( esperienze di vita ), verso l’ ampolla inferiore.

Ora possiamo denominare questo movimento attivo del passaggio della polvere che ha iniziato a scorrere dentro la strozzatura, come al processo del fluire di un sempre-continuo: "tempo divenire". Questo "tempo divenire", visto e interpretato dall' individuo medesimo, sarà percepito e vissuto con una sensazione temporale, sempre unicamente come un presente attuale; cioè come ad un unico continuato fotogramma di film. Infatti, qualsiasi azione comportamentale che un qualsiasi individuo svolge, viene sempre svolta con la percezione di attuarla in un momento vissuto al tempo del presente.

Ed è proprio in virtù dell' esistenza della sensazione temporale di un continuo tempo presente attuale, se è permessa la possibilità di oggettivare le cose e di poterle tangibilmente toccare e avere così la possibilità di prendere coscienza, tramite una investitura reale, dell' esistenza delle cose. L' esistenza concreta e quindi oggettualizzata delle cose, diviene a sua volta necessaria alla consapevolezza razionale dell' individuo, e quindi da questa funzione, si prosegue, verso la costruzione, o modellatura concreta del -sé- psichico, che grazie alla continua mutazione del divenire temporale dell' individuo medesimo, si forgia l’ Io razionale dello stesso.

Denominiamo questa azione reale soprascritta, facente parte del simbolo oggettivo n° 3, Paterno reale: per il fatto di avere all' interno del proprio -sé- psichico, una funzione comportamentale, decisamente attiva: tradotto in un movimento reale e attivo, che scorre in un moto incessante, per il raggiungimento fisico e materiale, dello scopo di arrivare al possesso delle cose; sia di quelle animate e di quelle non.

Nel momento del raggiungimento fisico e materiale del possesso del bene identificato e, fortemente desiderato, si prova la sensazione e la percezione di un appagamento mentale e fisico, cioè di un senso di gratificazione psicologica, proprio in funzione del fatto che è cessato il fluire dell' energia psichica verso quel bersaglio. O meglio, si è ridotto parzialmente, lo scorrimento di energia psichica, riferita a quell' oggettivazione reale del bersaglio simbolico mentale, precedentemente identificato e, preso in prestito simbolico dalla realtà circostante. Proprio perché a quel punto, il -sé- psichico di quell' individuo, diviene a tutti gli effetti: possessore di quel tipo di referente oggettivo, che aveva fortemente desiderato, e quindi viene a meno anche quell' azione inducente e creante pressione psichica e pulsionale, che fino a poco prima di possederlo, aveva spinto l' individuo a dover identificare prima un obiettivo adatto alle proprie esigenze logiche ed analogiche, e poi conseguentemente, decidere anche di fare qualcosa per esso attivamente, per raggiungerne il possesso.

Naturalmente, gli obiettivi oggettivi che scorrono con la loro energia psichica nel presente temporale, possono essere più di uno, i quali, sono attivati e vissuti sensorialmente, nello stesso istante di tempo. Per esempio: un simbolo divenuto tale, tramite e grazie l' identificazione oggettiva del simbolo n° 3, Paterno reale, a sua volta generato dal simbolo n° 4, Materno ideale, il quale ora assume un certo valore simbolico, facendosi sentire tramite la sensazione provocata e dovuta alla tensione ansiogena accumolata all' interno del -sé- dell' individuo ( esempio: valore simbolo x % 100 di energia psichica, crea una spinta emotiva e pulsionale ad agire, per ridurre la pressione, causa di tensione ansiogena ), così anche l' appagamento e la sensazione del piacere, alla conquista dell' oggetto-simbolo ( simbolo n° 2, Materno reale ) con la conseguente memorizzazione finale ( simbolo n° 1, Paterno ideale ), sarà tale. E, poiché tutti gli obbiettivi esistenti nell' individuo, hanno lo scopo di arrivare al possesso reale degli stessi, indi al piacere: ecco che nasce una lotta per le precedenze, che portano inevitabilmente a dei conflitti interni. Questi conflitti, sovraccaricano e ingrossano il simbolo n° 3 stesso, creando un rallentamento generale tra loro, ingorgando le rispettive azioni individuali, rispetto al possesso dei simboli desiderati. Per una questione di precedenze emotive, non tutti i desideri possono essere appagati contemporaneamente con la stessa forza di volontà. Alcuni dovranno essere spostati a essere eventualmente posseduti più tardi nel tempo; altri ancora non saranno, invece, mai appagati. In pratica: un ingorgo di simboli, che cercano tutti di arrivare al loro obbiettivo finale; anche intralciandosi tra loro, volutamente, per le precedenze.

Questo aspetto vincolante all' appagamento ritardato di alcuni simboli desiderati, determina, anche un aumento dei conflitti psichici, sulle precedenze di un obiettivo contro l' altro. Riducendo così la percezione della possibile finalizzazione o scopo finale, modificando conseguente, anche la possibile realizzazione dell' obiettivo finale precedentemente iniziato. Ciò crea un allontanamento temporaneo, del raggiungimento, del possibile possesso individuale dei simboli desiderati, il quale, non può più avvenire in tempi normali. Modificando così artificiosamente, il corso del fluire del tempo psichico naturale, nel rispetto dei tempi che erano naturalmente già predisposti in maniera variabile tra un individuo ed un altro. Si determina così in questo modo: la non possibilità di poter assecondare così le proprie esigenze naturali e individuali volte alla risoluzione del problema, i quali invece sono costretti a culminare in una sgradevole percezione sensoriale psichica-fisica, avvertita come una più, o meno, forte, sensazione di dolore ansiogeno interiorizzato nella propria "anima" psichica.

Ovviamente l' ansia emotiva provata dall' individuo, facendogli avvertire e subire una sgradevole sensazione di pressione pulsionale interna, che lo spinge a dover agire obbligatoriamente in qualsiasi modo o maniera, anche trasgressiva, cioè, fuori dell' ordinario, pur di raggiungere il suo scopo gratificante, la funzione psichica, di possedere gli obiettivi desiderati, ha lo scopo di trasformare così in questo modo il dolore ansiogeno ed emotivo, ( o qualsiasi altra diversa espressione culturale conosciuta, venga usata, per nominare il dolore intrapsichico avvertito interiormente all' anima dell' individuo, quali: ansia, attacco di panico, depressione, esaurimento nervoso, nervosismo, etc. ) così da poter scaricare esternamente esternamente l' energia psichica accumulata in eccesso dentro il -sé- psichico dell' individuo, verso il riconoscimento posto simbolicamente su una oggettivazione reale esterna e poterla, ora, finalmente dopo ripetuti sforzi della volontà ed azioni comportamentali, anche tra le più disdicevoli e compromettenti è divenuta possesso, ora e possibile trasformarla in piacere.

La polvere o meglio dire: "energia psichica" che ora si accumula nell' ampolla inferiore della clessidra, in questo caso, per analogia, nella gerarchia psicologica, diventa il simbolo n° 2, Materno reale. Questo, è un simbolo reale e oggettivo, con una sua identificazione e materializzazione esattamente inversa al simbolo n° 3, Paterno reale, che è anch' esso, avvertito e percepito nel tempo del presente attuale, determinando tra loro, una simbiosi reale e quindi carnale reciproca.

Il simbolo n° 2, Materno reale, e il simbolo n° 3, Paterno reale, esistono in maniera oggettiva. Quindi questi due simboli oggettivi, li ritroviamo in tutte quelle cose, persone, oggetti, animati e inanimati aventi una forma tridimensionale. Questi simboli, assumono, sia un significato logico che analogico, i quali, sono sempre presenti tra loro, esattamente in eguale misura, con la stessa valenza psichica. Tra loro vi è una simbiosi speculare unica, cioè, sono come l' immagine di un oggetto reale, che si riflette nello specchio. Ma con significati reali propri, completamente e totalmente opposti nel loro funzionamento d' uso e comportamentale. Contrapposti, appunto come il maschio e la femmina, uno attivo, deciso e duro e l' altro passivo, avvolgente e ubbidiente ( il significato reale dei comportamenti: duro e\o ubbidiente, qui ha solo funzione di interpretare il funzionamento dei simboli reali n° 2 e n° 3, nella propria investitura funzionale fisica di tipo sessuale.

Il simbolo n° 2, divenuto a questo punto della sua esistenza, al momento del compimento del suo compito( antecedentemente era: simbolo n° 3), ha trovato il piacere e finalmente è finalmente, arrivato a questo punto all' atto finale della sua esistenza: muore, perde il suo significato simbolico di esistere: diviene il simbolo n° 1. Ovvero, il risultato stesso nella clessidra a questo punto è un mucchio di polvere fermo e statico nel tempo; testimone del tempo che è passato e la sua precedente esistenza ( ex simbolo n° 3 ) è tutta testimoniata, proprio da quel mucchio di polvere rappresentante la totalità delle esperienze vissute. In quel mucchio di polvere resa statica nel tempo, esiste tutta la memoria temporale del tempo passato, in cui la casualità degli eventi legati alla vita stessa dell’ individuo e, assorbiti attraverso le varie esperienze personali: hanno, granello dopo granello, disposto casualmente il legame del mucchio di polvere, che a tutti gli effetti, diventa il tempo del passato con dentro tutte le esperienze storiche ed emotive degli eventi successi, e con ciò la conferma della rigidità dell' immutabilità, che possiede il tempo del passato. Così come i fatti della vita che accadono e si succedono tra loro, uno dopo l' altro, legandosi tra loro in un concatenamento di eventi psichici vissuti come esperienze di vita: si congelano formando la psiche dell’ individuo in maniera irripetibile tutta l' esperienza e l' emotività psichica vissuta dallo stesso. In queste esperienze, si evidenzia, la non intercambiabilità dell' evento già successo, perché qual' ora si potesse determinare un cambiamento dell' evento appartenente al tempo del passato, quello stesso evento, non sarebbe più appartenente a quel tempo, ed a quello stesso tipo di memoria. Anche perché avrebbe richiesto del tempo per la sua stessa modificazione e sarebbe ovviamente stata, un tipo di memoria diversa da quella già esistente e, vissuta come esperienza psichica in quell’ unico modo. La memoria di un individuo, forgiata dagli eventi emotivi, che l' hanno essi stessi forgiata e modellata con una certa caratteristica psichica, una volta che questa è stata modellata e quindi programmata in una determinata forma mentale, derivante dalle esperienze conseguite nel tempo passato, con tutto il suo vero e proprio, ed unico equilibrio psichico non cambia più. In pratica: la psiche di ogni individuo, assume proprietà caratteriali proprie, cioè, diviene unica irripetibile e non più mutabile. Tutti gli individui hanno analogie psichiche di comportamenti sociali stereotipati tra loro, ma nella loro intimità mentale, sono come i fiocchi di neve: tutti differenti.

L' energia psichica, a questo punto, analogicamente per meccanismo d' azione, nell' esempio fatto per la clessidra: rappresenta la memoria totale dell' individuo. Questa memoria è costruita, forgiata, modellata e programmata, secondo tutte le proprie esclusive esperienze personali e individuali vissute. Queste esperienze, non possono più cambiare e diventano il bagaglio mentale, o, retaggio psichico generale, che guideranno l' individuo, nelle personali scelte comportamentali future, perché ora nel momento dell' appagamento, queste esperienze psichiche personalizzate, sono divenute il simbolo finale del loro tempo di vita: n° 1, Paterno ideale.

Con il suo potere in crescendo, il simbolo n° 1, trasmetterà agli altri simboli che ancora dovranno nascere e crescere, i quali sono posti all' interno della medesima gerarchia simbolica inferiore, gli ordini di ubbidienza e sottomissione, tutto in funzione delle azioni che si possono fare e di quelle che invece saranno censurate e inabilitate a conseguirsi nel futuro prossimo da loro. Tutte le azioni da eseguirsi dopo di lui, dovranno necessariamente rispettare le sue esigenze. Esso censurerà tutto ciò che non gli aggrada. Specialmente qualora gli viene sottoposto e presentato un tipo di desiderio da mettere in atto verso un tipo di possesso oggettivo, con modalità simboliche diverse dai suoi schemi e programmi logici provenienti dalle sue precedenti esperienze emotive, le quali necessitano di una attivazione comportamentale che non rientra nei suoi inscritti schemi mentali. Per cui, invece, per contro, dovranno essere eseguiti obbligatoriamente, anche se con riluttanza da parte dei simboli subordinati, tutti quegli schemi comportamenti e funzionali al godimento del medesimo simbolo n° 1. Ordini, che saranno espletati in funzione dell' ascendente e del potere ipnotico riconosciutogli.